Ecco le date della prossima missione in Nepal.

Dal 23 al 31 Ottobre 2024.

Iscrizioni aperte fino al 30 settembre.

L’esperienza a Sighet è particolarmente adatta a chi ha voglia di trascorrere qualche giorno a contatto con una realtà così vicina alla nostra eppure così inimmaginabile.

La missione ruota intorno ai due centri ecclesiastici di Suor Bianca e Suor Adriana, i volontari avranno l’opportunità di toccare con mano la quotidianità dei tanti bambini della cittadina con importanti difficoltà economiche e enormi carenze affettive: si serve loro il pranzo, si gioca, si fanno i compiti durante il pomeriggio e si festeggia gioiosamente insieme.

La missione richiede una buona capacità di adattamento soprattutto per il viaggio che viene effettuato via terra, durante il periodo invernale è necessario essere preparati ad affrontare temperature molto basse; si soggiorna in una delle due strutture del progetto in stanze riscaldate da 2-3 letti e bagno in camera.

MISSIONI 2023

La missione a Kilis è stata la prima della Fondazione e mantiene forte il suo impatto emotivo. Bisogna essere pronti a conoscere le storie della guerra siriana, ad incrociare sguardi che sperano in un futuro diverso e ad ascoltare silenzi che risultano assordanti.

Il progetto è coordinato dal referente locale Mimmo che gestisce l’assistenza ai bambini sostenuti a distanza, con lui si entrerà rispettosamente nelle case delle famiglie profughe siriane per portare gli aiuti umanitari necessari ed il ritmo del lavoro sarà piuttosto serrato.

Non mancherà però occasione di dedicarsi a momenti di gioco e di divertimento con i piccoli. La missione richiede particolare rigorosità in quanto le regole comportamentali vanno seguite con molta attenzione; fisicamente ci si scontra con temperature molto basse nel periodo invernale e molto alte nel periodo estivo; si soggiorna in spazi condivisi in abitazione privata riscaldata, bagni in comune.

MISSIONI

Il progetto africano si sviluppa nella zona centrale dello Stato e la missione è un concentrato straordinario di attività ed emozioni. L’esperienza è particolarmente eterogenea e permette ai volontari di conoscere la realtà dei bambini di Dassa che in passato lavoravano come spaccapietre e che grazie all’intervento della Fondazione e dell’associazione locale oggi studiano o lavorano; inoltre con l’apertura del Centro Nascite “Prima Luce” sarà possibile avvicinarsi e comprendere la difficile condizione in cui si trovano le mamme in questo Paese.

La missione richiede una grande capacità di adattamento e di resistenza alle alte temperature; si soggiorna in ostello, possibilità per alcune ore giornaliere di scarsità di servizi quali acqua corrente ed elettricità.